Cerco di non giudicare prima di aver visto con i miei occhi…

Ci siamo incontrate a Mosca, nel Centro italiano di cultura, dove Federica lavora come insegnante di lingua italiana. Mi ha colpito molto per la leggerezza con cui affronta le cose. Io amo il mio paese, ma ne conosco le difficoltà e non ho mai pensato che si potesse decidere di venire in Russia in un giorno e di riuscire a farlo davvero! Spostarsi a Mosca, trovare lavoro… Ascoltando la sua storia pensavo al destino, che sicuramento l’ha aiutata.

Raccontami un po’… dove sei nata, cosa hai fatto in Italia?

Sono nata a Bari, poi mi sono trasferita a Milano per l’università. Ho studiato all’Università Cattolica.

Cosa hai fatto dopo?

Ho deciso di fare un anno di esperienza di volontariato in Sri Lanca. E lì ho conosciuto il mio fidanzato, che è russo.

Ah! Tutto inizia dall’amore!

Sì (ride). Dopo un anno in Sri Lanca mi sono stancata. Mi è piaciuta l’esperienza, però ho anche bisogno di un ambiente più pulito, del cibo buono… Là tutto questo non c’era. Però ci sono mare e sole e per un anno vanno bene.

Cosa facevi in Sri Lanca?

Insegnavo italiano e inglese ai bambini in una scuola.

Poi sei tornata e hai deciso di trasferirti in Russia?

No, l’idea era di trasferirci in Italia, perché amo molto l’Italia. Ma non siamo riusciti a farlo per vari motivi e così ho provato a spostarmi in Russia.

Come hai trovato lavoro?

Ho pensato alle cose che potevo fare in Russia. Avevo già esperienza nell’insegnamento della lingua italiana in Sri Lanka e ho provato a cercare una scuola in Russia dove potessi insegnare italiano. Ho trovato subito questo Centro italiano di cultura e mi sono candidata.

Hai visto un annuncio di lavoro?

No, ho trovato una ricerca di personale sul loro sito, nella sezione “lavora con noi”. C’erano indicati i requisiti per candidarsi e in realtà, pur non avendo l’esperienza richiesta, ho scritto. Perché sento mio questo mestiere. Mi piace e sento che lo posso fare.

Visto che ero già a Mosca con un visto turistico mi hanno chiamata. Abbiamo fatto subito un colloquio e abbiamo deciso di provare.

Hai fatto qualche corso di preparazione per insegnare in questa scuola?

Sì, abbiamo proceduto per gradi. Prima ho partecipato come osservatore nelle lezioni dei miei colleghi, poi ho tenuto alcune lezioni all’interno di corsi di altri insegnanti. E così ho iniziato a lavorare.

Ti piace insegnare?

Sì, sì. Molto!

Ti capisco. Piace molto anche a me! Come sono gli studenti russi?

Oh! Li adoro! Sono molto bravi e mi piace molto lavorare con loro.

Prima di venire in Italia avevi qualche aspettativa circa la Russia, la vita a Mosca?

Aspettative zero. Avevo qualche pregiudizio, sì. Ma io cerco di non giudicare prima di aver visto con i miei occhi. In Italia ci sono alcuni pregiudizi verso i russi. Ho sentito per esempio che i russi sono scortesi. Quando sono arrivata qui, sinceramente non ho notato questo aspetto. Con me sono stati tutti molto gentili. Ricordo che nei primi giorni, in una stazione di Mosca, non sapevo che treno prendere. Ho fermato una persona e ho chiesto informazioni in Inglese. Non parlava Inglese, ma immediatamente una ragazza che passava ha sentito cosa chiedevo ed è intervenuta per indicarmi il mio treno.

Tu non parli il Russo. Che difficoltà ci sono a vivere in Russia senza parlare la lingua?

Ho imparato il minimo indispensabile… Non ho grandi difficoltà. Ma magari perché ho l’aiuto del mio ragazzo. Quando andiamo in giro insieme, è lui che parla. Fra di noi invece parliamo in Inglese. Se fossi stata da sola, sarebbe stato tutto molto più difficile. Penso a come sarebbe stato per esempio cercare casa…

Cosa ti manca dell’Italia?

Mi mancano il cibo, gli amici, la lingua.

Ti manca la lingua italiana? La insegni!

Non mi manca la lingua in sé. Mi manca il dialogo con le persone in Italiano. Anche con le persone che non conosco, per esempio alla cassa, nei negozi o al supermercato. Mi manca il poter parlare con tutti e capire tutti attorno a me.

Ti mancano tante cose!

Sì, ma non in senso negativo. Mi manca l’Italia perché sono italiana, ho nel sangue la cultura italiana. Però io sto bene qui.

Cosa ti piace di qui, hai trovato qualcosa che non c’è in Italia?

Il fatto che molti ristoranti, bar e pub sono aperti 24 ore su 24. In qualsiasi ora del giorno puoi trovare tutto, come in una metropoli americana.

Hai tutto qui. Per esempio nei weekend ci sono tantissime cose da fare, senza uscire dalla città! Cose che in Italia si possono trovare, ma ti devi spostare.

Cosa diresti ad una persona italiana che vuole trasferirsi in Russia? Hai qualche consiglio da dare?

Direi di portare un sacco di abbigliamento pesante per l’inverno…

Di studiare la lingua russa, è importante averne almeno una conoscenza di base.

E poi di avere una mente aperta!

 

A cura di Oxana Timakova

2 pensieri riguardo “Federica Riccardi

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